Il Conte ladro
Il libro che presento oggi, "Il Conte ladro e altre storie bolognesi", ci offre uno spaccato di vita quotidiana della Bologna tra il 1600 e primi anni del 1900.
E' un libro godibilissimo che ho letto volentieri. L'autore, Marco Poli, ha raccolto nelle sue pagine sette vicende bolognesi più altre notizie legate ad episodi di costume.
Il libro deriva il suo titolo dal primo racconto, "Il Conte ladro", che narra di un fatto di cronaca nera accaduto a Bologna nel 1789.
Fu protagonista della vicenda un tal "conte" Girolamo Lucchini, alias Giovanbattista Rossi, alla nascita Girolamo Ridolfi. Egli, dopo varie peripezie, nel 1772 giunse a Bologna, dove si stabilì. Dopo 17 anni, per motivi che non sto a svelarvi, dovrete leggere il libro per apprenderli, la notte fra il 24 e 25 gennaio 1789 mise a segno un clamoroso furto ai danni del Monte di Pietà. L'atto compiuto dal Lucchini sarà ricordato nelle storie bolognesi con l'appellativo di "furto magno".
Al primo racconto, ne seguono altri sei, sempre legati a fatti di cronaca. Sono racconti che parlano di miseria, sacrifici, speranza, amore, tradimento, spericolatezza, fede religiosa, eroismo e generosità d'animo spinta sino al sacrificio della propria vita.
Un racconto in particolare, il secondo, mi ha interessato più degli altri. Narra di un personaggio la cui nobile casata, originaria di Monterenzio, si era inurbata a Bologna secoli addietro, prendendo parte attivamente, e con successo, alla vita sociale e politica del Comune.
Si intitola "Delitto in Strada Maggiore" e narra della tragica fine di Sebastiano Monterenzi, delle sue vicende famigliari ed economiche, dei rapporti con i lavoranti delle sue proprietà e, infine, del suo testamento contenente particolari clausole ereditarie.
Il fatto, avvenuto nell'aprile del 1622, mise in subbuglio Bologna e parte del contado dove la famiglia Monterenzi aveva possedimenti o interessi.
Dalle pagine dedicate al "Delitto in Strada Maggiore", apprendiamo che nella primavera del 1622 scomparve improvvisamente Sebastiano Monterenzi, personaggio ben conosciuto in città. A seguito di ciò, vennero condotte semplici ricerche, nella speranza di ritrovarlo presto. Solo qualche giorno dopo, su insistenza dei parenti del Monterenzi, si diede il via ad indagini più approfondite. Gli inquirenti si mossero prima sull'onda di vaghe notizie riguardanti l'uccisione di Sebastiano Monterenzi. Alle indagini seguirono arresti e interrogatori sempre più pressanti nei confronti dei sospetti giungendo, infine, alla scoperta della tragica verità.
La condanna del colpevole avvenne il 22 ottobre 1622, con sentenza definitiva. Essa stabilì che la pena inflitta, l'impiccagione, doveva essere eseguita nel pomeriggio dello stesso giorno.
Così, circa sei mesi dopo l'atto criminale, giustizia fu fatta. La cerimonia funebre di Sebastiano Monterenzi, intanto, si era già svolta l'11 settembre 1622 nella Chiea di Santa Caterina di Strada Maggiore.
L'autore del libro, Marco Poli, ha documentato i sette racconti con notizie attinte da archivi storici, impreziosendolo con numerose immagini e belle fotografie d'epoca.
- L'immagine riproduce la copertina del libro di Marco Poli
Il Conte ladro e altre storie bolognesi
Edito nel 1998
© Copyright dell'Editore - Tutti i diritti sono riservati
Collezione Atti
Franco Ruscelli. Una giornata in ricordo dell'uomo e dell'artista
Domenica 12 settembre 2021, dalle ore 9:30 alle ore 19:00, presso la sede della Banca BCC Felsinea di San Benedetto del Querceto si svolgerà una giornata dedicata a Franco Ruscelli.
In quell'occasione verrà presentato ufficialmente l'ultimo libro che egli aveva terminato prima che venisse a mancare. Franco Ruscelli era persona conosciuta e stimata non solo in ambito locale, a Monterenzio, ma anche tra collezionisti, ricercatori e amanti delle arti.
Finalmente, a distanza di 19 mesi dalla sua scomparsa, si realizzerà il desiderio dei famigliari e di alcuni amici di ricordarlo in maniera degna. Franco verrà ricordato non solo per i libri pubblicati ma anche per i suoi molteplici interessi.
Ruscelli, oltre ad essere stato un instancabile ricercatore di materiale storico e documentaristico su Monterenzio e a scrivere libri nei quali riversava il frutto delle tue ricerche, condividendo generosamente il materiale e le informazioni in suo possesso anche con altri autori, che a loro volta lo hanno citato nei loro libri, si è dedicato con passione al collezionismo di stampe, incisioni, cartoline, santini, francobolli, ricette culinarie in uso nei tempi passati.
Gli piaceva dipingere quadri e murales; numerose sono le case dove sono in bella mostra le opere di Franco Ruscelli. Ha illustrato numerose cartoline e manifesti legati ad eventi locali. Ha realizzato fischietti in terracotta, rinverdendo un’antica tradizione del nostro territorio. Ha contribuito alla realizzazione di una sfilata storica in costume con l’intento di rievocante i trascorsi storici di Bisano, la frazione del comune di Monterenzio dove aveva scelto di abitare.
Negli anni si è cimentato anche nella realizzazione di presepi, utilizzando una vecchia tecnica, quella del cartoncino ritagliato ed incollato. Ha partecipato alla pittura di scenografie presepiali, esposte in mostre di presepi.
NB: L'evento si svolgerà all'interno della sala convegni della Banca, nel rispetto della vigente normativa anti-covid.
Tutti i libri scritti da Franco Ruscelli.
Marco Atti. Cartolina Vallata dell'Adige 1931 - Cartoline sbagliate
La bella cartolina che vedete qui sotto appartiene alla mia collezione. Prima di illustrarvela, però, devo fare una premessa.
Nella produzione di cartoline è capitato, a volte, che editori o tipografi siano incorsi in errori o imprecisioni; immagini capovolte, didascalie errate. Ciò che scrivo è confermato dalla cartolina sotto riprodotta, nella quale l’immagine sul recto bisticcia con la didascalia posta sul dorso.
Nel caso specifico la didascalia è grossolanamente sbagliata.
Il lato illustrato della cartolina, il recto, mostra una veduta della vallata dell’Idice con l’abitato del borgo di Bisano, a quel tempo costituito da poche case. In primo piano è ben visibile il ponte che attraversa l’Idice ed il sinuoso percorso che il torrente compie proseguendo verso valle.
Se giriamo la cartolina, vediamo una didascalia stampata che recita: “La vallata dell’Adige vista da San Benedetto del Querceto”.
Ora, ai Monterenziesi è chiaro che il panorama riprodotto riguarda Bisano e che il corso d’acqua che lo bagna è l’Idice, non l’Adige che da questa località non si vede nemmeno con il binocolo.
Chiarito ciò rimane un altro dubbio; quella precisazione “vista da San Benedetto”.
In realtà San Benedetto del Querceto è vicino a Bisano ma mi sento di escludere che da San Benedetto si sia potuto fare questa foto. Inoltre, il borgo e il ponte sono stati ripresi da un punto prospiciente il soggetto fotografato, da un luogo poco più elevato, rispetto allo stesso, ma vicino.
A completamento della descrizione del dorso, aggiungo che esso presenta la classica ripartizione che siamo abituati a vedere. In alto a sinistra compare la didascalia (*) ed al centro della cartolina una riga verticale separa gli spazi deputati al messaggio e all'indirizzo del destinatario. Non è presente il segnaposto per l’affrancatura.
La cartolina è stata spedita il 31 agosto 1931 da San Benedetto del Querceto (Monterenzio) e indirizzata a Chiavari, provincia di Genova.
NB: La stessa cartolina è presente anche nella Collezione Ruscelli. La potete vedere pubblicata a pagina 29 del primo libro di Franco, dedicato alle cartoline del territorio di Monterenzio, “Monterenzio Immagini di un territorio ”, pubblicato 2001. Anch’essa e viaggiata nel 1931 e riporta la didascalia errata, sopra descritta.
Un’ultima nota sul soggetto fotografato; la valle dell’Idice con Bisano e il suo borgo. Questa suggestiva vallata ha offerto numerosi spunti d’interesse ai numerosi fotografi che l’hanno percorsa e immortalata da diverse angolazioni, riproponendola poi su varie cartoline, sia in formato orizzontale che verticale.
Tutte le cartoline pubblicate in precedenza, sono visibili nella sezione A'marcord --> Vecchie cartoline .
- Cartolina "La vallata dell'Adige vista da San Benedetto del Querceto".
Fratelli Faggioli, Fototipie F. Bonazzi Bologna. Edita in formato piccolo (14,1 cm. x 8.9 cm.)
Cartolina viaggiata - anno 1931
(Collezione Atti)
- (*) Didascalia errata della cartolina "La vallata dell'Adige vista da San Benedetto del Querceto".
Fratelli Faggioli, Fototipie F. Bonazzi Bologna. Edita in formato piccolo (14,1 cm. x 8.9 cm.)
Cartolina viaggiata - anno 1931
(Collezione Atti)
Puoi vedere le altre cartoline già pubblicate, su Monterenzio e le sue frazioni, cliccando sui nomi sotto riportati
- Bisano
- Bisano - Festa dei fiori
- Ca' di Bazzone
- Ca' Merla
- Castelnuovo di Bisano
- Cassano
- Monterenzio
- Pizzano
- Rignano
- San Benedetto Del Querceto
- Savazza
- Villa di Sassonero
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Vecchie cartoline, foto ingiallite dal tempo, foto di guerra, strumenti di lavoro, oggetti del tempo passato...
Riaffiorano i ricordi
venti
13 Novembre 2014
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Festa dei marroni e Mercato contadino
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