Marco Atti. Cartolina Sassonero-Vedutine 1923
Questa bella cartolina, viaggiata nel 1923, appartiene alla mia collezione. Sul recto propone quattro vedute di Sassonero. La veduta centrale mostra la chiesa. Altre vedute ritraggono un gruppo di edifici e due singole case. Le immagini sono contornate da decori in stile floreale, che impreziosiscono la cartolina. Un cartiglio contiene la didascalia, che ci dice che la cartolina riguarda Sassonero nel comune di Monterenzio.
Il dorso della cartolina presenta la classica ripartizione che siamo abituati a vedere. Al centro, una riga verticale separa gli spazi deputati al messaggio e all'indirizzo del destinatario. E' presente il segnaposto per l’affrancatura. Infine, è difficile anche identificare chi ha stampato la cartolina, vista la mancanza di informazioni in merito.
La cartolina è stata spedita il 14 dicembre 1923 da Villa di Sassonere (Monterenzio), indirizzata a Cesena Mercato Saraceno, per San Damiano, provincia di Forlì.
Appartiene alla mia collezione anche la seconda cartolina, che pubblico sotto alla prima come confronto. E' probabilmente anteriore alla prima. Differisce da quella sopra, oltre che per il colore, per il cartiglio vuoto, senza alcuna didascalia. Probabilmente si trattava di una prova di stampa. Quest'ultima cartolina non ha viaggiato.
NB: La seconda cartolina è pubblicata anche nel libro Monterenzio Immagini di un territorio, di Franco Ruscelli, edito nel 2001 (pag. 91). La cartolina della Collezione Ruscelli, però, risulta viaggiata nel 1935. Quindi, la seconda cartolina è stata utilizzata per un periodo abbastanza lungo.
Tutte le cartoline pubblicate in precedenza, sono visibili nella sezione A'marcord --> Vecchie cartoline .
- Cartolina con vedutine di Sassonero
Edita in formato piccolo (14 cm. x 8.8 cm.) non porta dati identificativi
Cartolina viaggiata - anno 1923
(Collezione Atti)
- Cartolina con vedutine di Sassonero - Prova di stampa
Edita in formato piccolo (14 cm. x 9 cm.) non porta dati identificativi
Cartolina non viaggiata - anno 1920-23
(Collezione Atti)
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- Bisano
- Bisano - Festa dei fiori
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Don Ruggero Stagni
Tempo fa trovai questo opuscolo, distribuito nel 2007 nel corso della commemorazione di un parroco che aveva lasciato un un segno profondo del suo breve passaggio nel territorio di Monterenzio; Don Ruggero Stagni (Ganzanigo 1924 - Bologna 2001).
Ai più, questo nome non dirà nulla. Al contrario, invece, agli abitanti di Rignano Bolognese, frazione di Monterenzio, farà tornare alla mente tanti ricordi. Ricordi legati ad un periodo difficile ma pieno di speranze per un futuro migliore.
Ruggero Stagni, originario di Ganzanigo, entrò in seminario da bambino. Compiuto il percorso di studio, venne ordinato sacerdote il 23 settembre 1950.
Giunse a Rignano il 6 novembre 1954. La guerra era finita da pochi anni, la chiesa parrocchiale era distrutta e la comunità aveva bisogno di tutto.
Era un giovane prete ma non si spaventò. Oltre alla parrocchia di Rignano assunse anche la cura pastorale di Villa Sassonero.
Fu il primo sacerdote dopo la guerra e la comunità di Rignano non aveva un parroco residente da 24 anni.
Data l’impossibilita di usufruire della vecchia chiesa parrocchiale sita in località “il Cozzo”, distrutta dalla guerra, si insediò provvisorio in una casa detta “il Calanco”, dove avrebbe celebrato la messa.
Gli anni seguenti lo vedono impegnato nella cura delle anime e dello spirito dei suoi fedeli. Fa erigere una nuova chiesa, con la canonica e il teatro, il campo sportivo. La nuova chiesa viene inaugurata nel 1956.
Assieme alle due sorelle, Argentina e Ida, che lo assistono nello svolgimento del suo magistero, ospita nei locali parrocchiali la scuola.
La sua permanenza nella valle del Sillaro durò poco, appena sette anni, ma il suo operato lasciò ricordi indelebili nell’animo dei suoi parrocchiani.
La nuova chiesa era appena finita, quando venne chiamato ad altro impegno. Il 16 settembre 1961 lasciò Rignano per andare Parroco a Vado, frazione di Monzuno, dove esercitò la sua missione per quarant’anni.
Morì improvvisamente a Bologna nel 2001. Venne sepolto nel cimitero di Vado. Don Ruggero Stagni viene ricordato come un uomo buono, semplice, umile, schivo, amante della sostanza e dotato di grande spessore spirituale.
Il Comune di Monterenzio ha dedicazione un parco, al centro del paese, alla sua memoria.
In suo ricordo il Comune di Monzuno ha intitolato una strada con il suo nome.
Le notizie che riporto sono state ricavate da:
- Bologna7, settimanale diocesano del territoriodi Bologna, inserti di Avvenire. Due numeri, pubblicati rispettivamente domenica 18 giugno 2006 (Numero 24) e domenica 24 giugno 2007 (Numero 25).
- Nel libro di Teresa Borghi, Il Canto del fiume, edito nel 2008, Le persone nei ricordi della gente, pag. 148, Don Ruggero Stagni.
- L'immagine riproduce la copertina dell'opuscolo commemorativo
Edito nel 2007
© Copyright dell'Editore - Tutti i diritti sono riservati
Collezione Atti
Marco Atti. Cartolina-santino San Benedetto Abate 1904
Questa rarissima cartolina-santino, viaggiata nel 1904, appartiene alla mia collezione. Essa ci mostrata una statua di San Benedetto Abate, venerata nella chiesa di San Benedetto del Querceto. Il santo è raffigurato nell'atto di reggere con la mano destra il pastorale mentre appoggia la mano sinistra al petto. A terra, di fianco al santo, c'é un libro con sopra una mitra, o mitria. Per realizzare la cartolina è stata utilizzata una foto della statua.
L'immagine del santo è centrata verticalmente sul recto della cartolina, seppur leggermente spostato verso l'alto. Questa impaginazione ha permesso di lasciare sotto all'immagine uno spazio per la didascalia che identifica il soggetto. La foto in bianco e nero della statua risalta sullo sfondo chiaro della cartolina e viene maggiormente esaltata dalla presenza di una cornice, anch'essa di colore nero, che la perimetra.
Il dorso della cartolina è piuttosto anonimo; non presenta la tipica ripartizione che siamo abituati a vedere. Compaiono solo quattro sottilissime righe, quasi invisibili, con funzione di guida per la scrittura dei dati riguardanti l’indirizzo del destinatario. E' assente anche il segnaposto per l’affrancatura. Infine, è difficile anche identificare chi ha stampato la cartolina, vista la mancanza di informazioni in merito, e chi l'ha commissionata. Presumo sia stato il parroco titolare della chiesa, visto il carattere devozionale del soggetto fotografato. Un unico dato certo compare sul recto della cartolina. Si tratta di una piccola sigla (CL) in colore chiaro, visibile in basso a destra del piedistallo della statua, indicante probabilmente l’autore dell'immagine fotografica.
Il questa cartolina il messaggio per il destinatario, la firma del mittente, la data e il luogo di spedizione sono stati scritti sul recto, quasi appoggiati alla cornice.
La cartolina è stata spedita il 27 agosto 1904 da Querceto (Loiano)*, indirizzata a Faenza.
*NB: Avete letto bene, Querceto (Loiano). Ma perché Loiano?
Bene, dovete sapere che San Benedetto del Querceto non è stata sempre frazione di Monterenzio. Per un certo numero di anni fece parte del territorio di Loiano. Con R.D. N. 2685 del 17 dicembre 1865 la frazione di Querceto fu distaccata dal Comune di Monterenzio ed aggregata al Comune di Loiano. In seguito, Querceto fu riaggregata al nostro comune con un altro R.D., il numero 427 del 9 aprile del 1931.
Per approfondire questo argomento, vi consiglio la lettura dei seguenti libri:
✓ Don Giuseppe Fornasini, Il castello di Monterenzio; a cura di Paola Foschi; introduzione di Mario Fanti - anno 2001 (pagg. 121-122).
✓ Franco Ruscelli, Monterenzio: fatti, cronaca, curiosità, Quaderni del Comune di Monterenzio, N.1 - Anno 2008 (pagg. 82-83-84-85).
Tutte le cartoline pubblicate in precedenza, sono visibili nella sezione A'marcord --> Vecchie cartoline.
- Cartolina-santino con foto della Statua di San Benedetto Abate,
venerata nella Chiesa Parrocchiale di San Benedetto del Querceto.
Edita in formato piccolo (14 cm. x 9 cm.) non porta dati identificativi
Cartolina viaggiata - 1904
(Collezione Atti)
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Enrico Corty. Le chiese della diocesi di Bologna ritratte e descritte
Tomi I-II-III-IV.
(1844-1851)
Nei giorni scorsi ho pubblicato diversi post dedicati alle vecchie chiese di Monterenzio. Per documentarle mi sono avvalso di antiche stampe appartenenti alla mia collezione corredandole con la trascrizione, per intero, dei testi che le illustravano. Stampe litografiche e testi erano, in origine, pagine dei libri “Le chiese della diocesi di Bologna ritratte e descritte”, pubblicati tra il 1844 e il 1851. Qualcuno le ha separate dai libri originali per poterle vendere singolarmente. Purtroppo vige questa barbara prassi, ormai consolidata.
Le chiese della diocesi di Bologna ritratte e descritte è un’opera che ha un grande valore storico e documentaristico. Enrico Corty e Compagno, assieme a quanti hanno contribuito alla sua realizzazione, hanno compiuto un atto pionieristico, realizzando un vero e proprio censimento con esplorazione in loco delle chiese della Diocesi di Bologna, di quel tempo.
La pubblicazione del materiale raccolto dal Corty avvenne in forma di dispense, inizialmente vendute al costo di 30 Baiocchi l’una. Ogni dispensa conteneva le litografie e i testi di due chiese. In questo modo vennero illustrate e descritte sia le chiese di città che quelle del territorio extra cittadino. Il completamento dell’enorme lavoro di ricognizione e di reperimento delle notizie si protrasse per ben sette anni. In tempi successivi, le dispense furono riunite in quattro Tomi.
Dalla sua pubblicazione in poi, Le chiese della diocesi di Bologna ritratte e descritte compare in moltissime bibliografie stilate da storici e ricercatori. La sua consultazione preliminare è fondamentale, prima di avventurarsi nella ricerca storica sulle chiese parrocchiali della Diocesi bolognese. Di essa si sono giovati tutti coloro che hanno scritto su questi argomenti, da dopo la sua pubblicazione fino ai giorni nostri.
Una delle cose che più ho apprezzato, di quest’opera, sono le belle immagini delle chiese che precedono i relativi testi descrittivi. Le litografie, tutte di mano del Corty, mostrano in vista prospettica gli edifici ecclesiastici. Alcune chiese sono ritratte più da vicino, altre più da lontano. Tutte però sono proposte all’interno del contesto che le circondava.
Questa caratteristica fa si che le suddette immagini, oggi, proprio per le informazioni paesaggistiche contenute, vengano utilizzate per comprendere quali sono stati i cambiamenti d’uso dei suoli e delle colture, dal tempo in cui Corty le ritrasse.
Non solo le indicazioni paesaggistiche sono importanti, però. Dalle incisioni si ricavano anche notizie sulla caratteristiche architettoniche delle chiese. Forma e volumetria dell’edificio: navata, forma del tetto, presenza o meno di cappelle laterali, di sagrestia, di canonica, di campanile. Aspetto architettonico esterno: facciata con presenza o meno di timpano con o senza cornici, presenza o meno di paraste, portale e finestre con o senza cornici. Tutte informazioni nel caso si volesse procedere con interventi di restauro o di ripristino degli edifici.
Ulteriori notizie sulla chiesa e la sua parrocchia si ricavano dalle pagine, una o più di una, che corredano l'immagine della chiesa. Contengono informazioni storiche, geografiche, statistiche e artistiche su di essa.
La descrizione del territorio parrocchiale comprende informazioni relative alla sua dislocazione geografica rispetto a Bologna e la sua distanza da essa e viene specificato da quali amministrazioni, civili e religiose, essa dipende (Governo, Comune, Plebanato). A volte viene indicata la derivazione o l’origine del nome del luogo geografico ove sorge la chiesa, oltre alle notizie storiche più antiche che lo riguardano e le vicende che il territorio parrocchiale e la sua popolazione hanno patito.
Per quanto riguarda l’edificio ecclesiastico, troviamo notizie sulla sua fondazione e vengono descritte le sue caratteristiche interne: tipologia di soffitto e, per alcune chiese vengono indicate anche le dimensioni dell’aula (nelle misure correnti del tempo, piedi bolognesi). Viene data notizia della presenza di cappelle, del loro numero e la loro descrizione. Sono illustrati gli altari presenti, ma anche la descrizione delle opere di arte sacra in esse contenute. Viene segnalata la presenza o meno di una cantoria, di un organo, di un battistero.
Sono riportate anche notizie riguardanti la parte prettamente amministrativa della chiesa, indicando la presenza di eventuali benefici soggetti a detta chiesa, le presenza di chiese sussidiali, l’esistenza o meno di oratori con l’eventuale numero e Titolo. Troviamo nota anche dei nomi dei parroci, con i loro meriti, oltre a data e tipo di eventuali restauri a cui è stata sottoposta la chiesa o parti di essa.
Inoltre, troviamo notizie riguardanti l’amministrazione civile del territorio troviamo l’indicazione del governo e del comune da quale dipende, i confini territoriali, il numero delle anime, la caratteristiche fisiche del territorio, il clima, la presenza o meno di artigiani, la vocazione agricola. la distanza da Bologna.
Tutto questo viene illustrato in una o più pagine di testo, ripartito su due colonne, che comincia con un bel capolettera decorato con motivi floreali.
Al contrario delle litografie di cui possiamo dire con certezza il nome dell’autore, per i testi descrittivi ci sono delle eccezioni. In alcuni casi sono siglati con una lettera maiuscola seguita da un punto, in altri casi compare il nome, altri ancora sono anonimi. Per quanto riguarda le chiese di Monterenzio, gli autori sono tre. i testi delle chiese di S. Alessandro di Bisano, Castelnuovo di Bisano, Pizzano, Sassuno e Farneto sono siglate con la lettera T. Le chiese di Cassano, Rignano, Querceto e Sassuno sono firmate G. F. Rambelli. La chiesa di Santo Stefano di Monterenzio è firmata Dottor A. Zappoli.
> Ma chi era Enrico Corty?
Sono poche le notizie biografiche che sono riuscito a reperire su di lui. Il suo nome per intero era Giovanni Enrico Corty. Nacque a Schwerin, in Germania, nel 1808. Era un pittore svizzero-tedesco che si trasferì a Bologna con l’intento di esercitare il mestiere di cartografo. Nella corso della sua attività, non si dedicò solamente ai suoi libri sulle chiese ma produsse anche piante di città (Bologna, Mantova, Firenze, Roma, Piacenza e Guastalla, San Giorgio di Piano) e vedute paesaggistiche. Come incisore, oltre ad eseguire opere sue, produsse anche su disegno di altri. Corty terminò male la sua vita. La notizia la apprendiamo da Carlo Lozzi, autore della "Biblioteca istorica della antica e nuova Italia: saggio di ..., Volume 1" che a pag.159 scrive "il Corty..., fini assai male i suoi giorni, dacchè l’aver bazzicato e ritratte tante chiese e canoniche non lo salvò dalla tentazione di far carte monetate false, e da conseguente grave condanna". Enrico Giovanni Corty morì a Bologna nel 1860.
> Come fu accolta l'opera del Corty?
Purtroppo la pubblicazione delle dispense fu accolta con scarso interesse dai lettori e non portò al Corty il riscontro economico sperato. Egli dovette affrontare notevoli difficoltà economiche e, alla fine, dovette cedere in blocco la sua opera, quasi a peso di carta.
> Quali furono le motivazioni che spinsero il Corty ad avventurarsi in questa impresa?
Non è chiaro se ricevette sollecitazioni da parte di committenti. Le sole cose che sappiamo le apprendiamo dallo scritto che compare nella copertina di alcune dispense.
“Non è molto tempo che percorrendo le amene campagne della Bolognese Provincia, trattovi da mie particolari incombenze, ebbi a scuotermi di spesso, perchè l’amenità e la fertilità delle vaste pianure, la gradevole e pittoresca maestà delle colline, il serpeggiare dei torrenti, e tutto insomma richiamava alla mia mente le soavi emozioni provate altre volte, negli anteriori miei viaggi per l’Italia, e di là dell’Apennino e delle Alpi. Quante volte vedeva da lungi la cima d’un campanile, o il tetto di una chiesuola sovrastare alle circostanti capanne ed alle piante vicine; e quante sulla cima di un monte sorgere maestosa una Chiesa e dominare tutto intero il soggetto terreno, ivi traeva: e stanco del viaggio, trovai di spesso ospitale accoglienza negli Ecclesiastici, che con piacevoli narrazioni di quei luoghi facevan nascere in me il desiderio di tenerne memoria: onde tosto apriva il mio Albo, e come meglio per me si poteva, vi disegnava in abbozzo le prospettive, scrivendovi a piedi quelle memorie istoriche, che la cortesia mi avea favorite.
Ogni volta poi che qualche cultore delle Arti Belle venne a porre l’occhio su questa mia fatica, unanimamente fui consigliato di perpetuare con le stampe a memoria di quei luoghi per me tanto cari, aggiugnendo ad ogni disegno, ritratto esattamente dal vero, la sua descrizione Artistica, Storica, Geografica, Statistica; ed unendo a quelle di Villa, le altre Parrocchie di città, formare con ciò un’opera che a molti sarebbe caro possedere.
I Consigli degli amici non andranno, spero, vuoti d’effetto, chè persuaso della pubblica approvazione, ed incoraggiato dall’assistenza di un gran numero di quegli Ecclesiastici che reggono le chiese per me disegnate, mi sono unito ad un compagno per pubblicare la mia operetta. E noi procureremo che l’Edizione sia economica ed elegante nel tempo stesso, e che il prezzo mite ne faciliti l’acquisto a chicchessia.
Bologna il 14 Settembre 1844.
ENRICO CORTY E COMP. ”.
Dispensa 68
T. III. QUADERNO 31 e 32 Bai. 30
Pegola, Trasasso, Anconella, e Bibolano.
Pubblicazione di Agosto 1850.
> E i sui libri, dove possiamo vederli e consultarli?
Concludo questo scritto su Le chiese della diocesi di Bologna ritratte e descritte con alcune informazioni su dove poter consultare l’opera del Corty, in originale e in copia anastatica. Se abitate a Bologna o in provincia, vi piace andare per biblioteche e respirare l’atmosfera e l’odore dei libri, vi consiglio di sicuro la Biblioteca dell’Archiginnasio. Presso molte altre biblioteche potrete consultare le stampe anastatiche dei quattro tomi del Corty, che l’Editore Forni produsse nella seconda metà degli anni’70. Vedi il catalogo online del Polo Bibliotecario Bolognese e verifica la disponibilità dei libri.
> E se qualcuno volesse acquistare l’opera?
In alcune librerie specializzate si possono ancora trovare, a prezzi abbordabili, le suddette copie anastatiche prodotte dall’Editore Forni.
> Un’alternativa per gli appassionati collezionisti di libri rari e per chi può spendere molto?
Certamente. Ci sono due alternative. La prima è recarsi presso un negozio specializzato in libri antichi. La seconda è sfruttare le opportunità che offre la ricerca in rete.
Si possono trovare on-line rare edizioni originali dell’opera del Corty. Vengono vendute a cifre variabili, ma comunque notevoli. (La variabilità dei prezzi dipende della completezza del corredo di tavole e fascicoli di testo, dallo stato di conservazione e dal pregio dell’edizione. Ho visto in vendita i quattro libri a prezzi che vanno da €. 3.200,00 a 7.000,00.
Link: €. 3.200,00
Link: €. 3.700,00
Link: €. 7.000,00
Spero di avervi incuriositi, perciò vi auguro
Buona lettura
- L'immagine riproduce i quattro tomi dell'opera del Corty
Ristampa anastatica a cura dell'Editore Forni - 1976
© Copyright dell'Editore - Tutti i diritti sono riservati
Collezione Atti
Le antiche Chiese di Monterenzio
L'attuale conformazione territoriale e amministrativa di Monterenzio è la risultante dell'aggregazione forzata, avvenuta in epoca post-unitaria, di undici territori ben distinti, popolati da antiche comunità. Ognuna di queste comunità aveva eretto i propri edifici di culto; chiese, oratori, cappelle, cimiteri.
Queste costruzioni sono la testimonianza della fede religiosa che pervadeva gli antichi abitanti di questi luoghi. Sono giunte fino a noi superando le insidie del tempo, dei sommovimenti tellurici, degli eventi climatici, delle guerre.
Nel corso dei secoli, gli edifici sono stati riparati, restaurati, modificati, adeguati ai nuovi canoni derivati dal rinnovamento liturgico. Alcune vecchie chiese, purtroppo, hanno subito l’abbandono da parte dei fedeli, che si sono trasferiti altrove e ne hanno erette delle nuove, in posizioni più comode.
Ad oggi, sul territorio di Monterenzio, tra chiese e oratori, sono censiti 12 edifici di culto, che datano dal XII sec. al XX sec. Di tutti questi edifici, solo alcuni svolgono ancora la loro funzione; cinque. I restanti o sono danneggiati o sono caduti in disuso. Una chiesa è stata dismessa.
Qui sotto, trovate i nomi di 10 chiese. Ogni nome è già, o diventerà, un link (al momento, otto sono già attivi; gli altri lo diventeranno nei prossimi giorni). Ognuno di essi vi porterà a visitare le pagine dedicate a quella specifica chiesa. Vedrete la sua immagine, come apparve nella prima metà dell'800 all'artista che la ritrasse dal vero, corredata notizie aggiornate all'epoca.
Tutte le informazioni che leggerete sono state tratte dalla monumentale opera "Le chiese parrocchiali della diocesi di Bologna, ritratte e descritte" edita dalla Litografia Marchi e Corty, Tipografia di San Tomaso d'Aquino, 1844/1851.(1)
- Sant’Alessandro di Bisano
- Santa Maria e San Giuseppe di Cassano
- San Giovanni Battista di Castelnuovo
- San Pietro Apostolo del Farneto di Montecerere
- San Stefano di Monterenzio
- San Biagio di Pizzano
- San Benedetto di Querceto
- San Cassiano di Rignano
- Santi Maria e Pietro di Sassonero
- Santi Michele e Cristoforo di Sassuno
PS: Le illustrazioni che vedrete sono riproduzioni di vecchie stampe, facenti parte della mia collezione. Le ho rinvenute nel corso di numerose visite a mercatini e negozi che vendono materiale d'epoca; oggetti vari, libri, stampe. In origine erano pagine di libri. Qualcuno le ha separate dai libri originali per poterle vendere singolarmente. Purtroppo vige questa barbara prassi, ormai consolidata.
(1) L'opera del Corty, è conosciuta per essere la più vasta esplorazione delle chiese della Diocesi di Bologna di metà '800 e raccoglie la storia di tutte le parrocchie esistenti all'epoca della realizzazione dei libri. La sua pubblicazione richiese tempi lunghissimi, ben sette anni. Inizialmente, venne concepita come una pubblicazione a dispense, in seguito riunite in quattro Tomi.
Ogni singola chiesa viene illustata graficamente mediante una litografia, con la quale il Corty mostra come si presentava l'edificio ecclesiastico nel momento in cui egli ne eseguì il ritratto dal vero. All'immagine della chiesa seguono una o più pagine di testo contenenti informazioni storiche, geografiche, statistiche e artistiche su di essa.
Bisano Cassano Castelnuovo di Bisano
Farneto Monterenzio Pizzano
Querceto Rignano Sassonero
Sassuno
- Le immaginette riproducono delle stampe tratte dai libri
"Le chiese parrocchiali della diocesi di Bologna, ritratte e descritte"
Tomi I° e II° - Anni della pubblicazione dei tomi 1844 e 1847
(Collezione Atti)
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Saggio d'autunno
8 Novembre 2014
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alle ore 16,00
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