Enrico Corty. Le chiese della diocesi di Bologna ritratte e descritte
Tomi I-II-III-IV.
(1844-1851)
Nei giorni scorsi ho pubblicato diversi post dedicati alle vecchie chiese di Monterenzio. Per documentarle mi sono avvalso di antiche stampe appartenenti alla mia collezione corredandole con la trascrizione, per intero, dei testi che le illustravano. Stampe litografiche e testi erano, in origine, pagine dei libri “Le chiese della diocesi di Bologna ritratte e descritte”, pubblicati tra il 1844 e il 1851. Qualcuno le ha separate dai libri originali per poterle vendere singolarmente. Purtroppo vige questa barbara prassi, ormai consolidata.
Le chiese della diocesi di Bologna ritratte e descritte è un’opera che ha un grande valore storico e documentaristico. Enrico Corty e Compagno, assieme a quanti hanno contribuito alla sua realizzazione, hanno compiuto un atto pionieristico, realizzando un vero e proprio censimento con esplorazione in loco delle chiese della Diocesi di Bologna, di quel tempo.
La pubblicazione del materiale raccolto dal Corty avvenne in forma di dispense, inizialmente vendute al costo di 30 Baiocchi l’una. Ogni dispensa conteneva le litografie e i testi di due chiese. In questo modo vennero illustrate e descritte sia le chiese di città che quelle del territorio extra cittadino. Il completamento dell’enorme lavoro di ricognizione e di reperimento delle notizie si protrasse per ben sette anni. In tempi successivi, le dispense furono riunite in quattro Tomi.
Dalla sua pubblicazione in poi, Le chiese della diocesi di Bologna ritratte e descritte compare in moltissime bibliografie stilate da storici e ricercatori. La sua consultazione preliminare è fondamentale, prima di avventurarsi nella ricerca storica sulle chiese parrocchiali della Diocesi bolognese. Di essa si sono giovati tutti coloro che hanno scritto su questi argomenti, da dopo la sua pubblicazione fino ai giorni nostri.
Una delle cose che più ho apprezzato, di quest’opera, sono le belle immagini delle chiese che precedono i relativi testi descrittivi. Le litografie, tutte di mano del Corty, mostrano in vista prospettica gli edifici ecclesiastici. Alcune chiese sono ritratte più da vicino, altre più da lontano. Tutte però sono proposte all’interno del contesto che le circondava.
Questa caratteristica fa si che le suddette immagini, oggi, proprio per le informazioni paesaggistiche contenute, vengano utilizzate per comprendere quali sono stati i cambiamenti d’uso dei suoli e delle colture, dal tempo in cui Corty le ritrasse.
Non solo le indicazioni paesaggistiche sono importanti, però. Dalle incisioni si ricavano anche notizie sulla caratteristiche architettoniche delle chiese. Forma e volumetria dell’edificio: navata, forma del tetto, presenza o meno di cappelle laterali, di sagrestia, di canonica, di campanile. Aspetto architettonico esterno: facciata con presenza o meno di timpano con o senza cornici, presenza o meno di paraste, portale e finestre con o senza cornici. Tutte informazioni nel caso si volesse procedere con interventi di restauro o di ripristino degli edifici.
Ulteriori notizie sulla chiesa e la sua parrocchia si ricavano dalle pagine, una o più di una, che corredano l'immagine della chiesa. Contengono informazioni storiche, geografiche, statistiche e artistiche su di essa.
La descrizione del territorio parrocchiale comprende informazioni relative alla sua dislocazione geografica rispetto a Bologna e la sua distanza da essa e viene specificato da quali amministrazioni, civili e religiose, essa dipende (Governo, Comune, Plebanato). A volte viene indicata la derivazione o l’origine del nome del luogo geografico ove sorge la chiesa, oltre alle notizie storiche più antiche che lo riguardano e le vicende che il territorio parrocchiale e la sua popolazione hanno patito.
Per quanto riguarda l’edificio ecclesiastico, troviamo notizie sulla sua fondazione e vengono descritte le sue caratteristiche interne: tipologia di soffitto e, per alcune chiese vengono indicate anche le dimensioni dell’aula (nelle misure correnti del tempo, piedi bolognesi). Viene data notizia della presenza di cappelle, del loro numero e la loro descrizione. Sono illustrati gli altari presenti, ma anche la descrizione delle opere di arte sacra in esse contenute. Viene segnalata la presenza o meno di una cantoria, di un organo, di un battistero.
Sono riportate anche notizie riguardanti la parte prettamente amministrativa della chiesa, indicando la presenza di eventuali benefici soggetti a detta chiesa, le presenza di chiese sussidiali, l’esistenza o meno di oratori con l’eventuale numero e Titolo. Troviamo nota anche dei nomi dei parroci, con i loro meriti, oltre a data e tipo di eventuali restauri a cui è stata sottoposta la chiesa o parti di essa.
Inoltre, troviamo notizie riguardanti l’amministrazione civile del territorio troviamo l’indicazione del governo e del comune da quale dipende, i confini territoriali, il numero delle anime, la caratteristiche fisiche del territorio, il clima, la presenza o meno di artigiani, la vocazione agricola. la distanza da Bologna.
Tutto questo viene illustrato in una o più pagine di testo, ripartito su due colonne, che comincia con un bel capolettera decorato con motivi floreali.
Al contrario delle litografie di cui possiamo dire con certezza il nome dell’autore, per i testi descrittivi ci sono delle eccezioni. In alcuni casi sono siglati con una lettera maiuscola seguita da un punto, in altri casi compare il nome, altri ancora sono anonimi. Per quanto riguarda le chiese di Monterenzio, gli autori sono tre. i testi delle chiese di S. Alessandro di Bisano, Castelnuovo di Bisano, Pizzano, Sassuno e Farneto sono siglate con la lettera T. Le chiese di Cassano, Rignano, Querceto e Sassuno sono firmate G. F. Rambelli. La chiesa di Santo Stefano di Monterenzio è firmata Dottor A. Zappoli.
> Ma chi era Enrico Corty?
Sono poche le notizie biografiche che sono riuscito a reperire su di lui. Il suo nome per intero era Giovanni Enrico Corty. Nacque a Schwerin, in Germania, nel 1808. Era un pittore svizzero-tedesco che si trasferì a Bologna con l’intento di esercitare il mestiere di cartografo. Nella corso della sua attività, non si dedicò solamente ai suoi libri sulle chiese ma produsse anche piante di città (Bologna, Mantova, Firenze, Roma, Piacenza e Guastalla, San Giorgio di Piano) e vedute paesaggistiche. Come incisore, oltre ad eseguire opere sue, produsse anche su disegno di altri. Corty terminò male la sua vita. La notizia la apprendiamo da Carlo Lozzi, autore della "Biblioteca istorica della antica e nuova Italia: saggio di ..., Volume 1" che a pag.159 scrive "il Corty..., fini assai male i suoi giorni, dacchè l’aver bazzicato e ritratte tante chiese e canoniche non lo salvò dalla tentazione di far carte monetate false, e da conseguente grave condanna". Enrico Giovanni Corty morì a Bologna nel 1860.
> Come fu accolta l'opera del Corty?
Purtroppo la pubblicazione delle dispense fu accolta con scarso interesse dai lettori e non portò al Corty il riscontro economico sperato. Egli dovette affrontare notevoli difficoltà economiche e, alla fine, dovette cedere in blocco la sua opera, quasi a peso di carta.
> Quali furono le motivazioni che spinsero il Corty ad avventurarsi in questa impresa?
Non è chiaro se ricevette sollecitazioni da parte di committenti. Le sole cose che sappiamo le apprendiamo dallo scritto che compare nella copertina di alcune dispense.
“Non è molto tempo che percorrendo le amene campagne della Bolognese Provincia, trattovi da mie particolari incombenze, ebbi a scuotermi di spesso, perchè l’amenità e la fertilità delle vaste pianure, la gradevole e pittoresca maestà delle colline, il serpeggiare dei torrenti, e tutto insomma richiamava alla mia mente le soavi emozioni provate altre volte, negli anteriori miei viaggi per l’Italia, e di là dell’Apennino e delle Alpi. Quante volte vedeva da lungi la cima d’un campanile, o il tetto di una chiesuola sovrastare alle circostanti capanne ed alle piante vicine; e quante sulla cima di un monte sorgere maestosa una Chiesa e dominare tutto intero il soggetto terreno, ivi traeva: e stanco del viaggio, trovai di spesso ospitale accoglienza negli Ecclesiastici, che con piacevoli narrazioni di quei luoghi facevan nascere in me il desiderio di tenerne memoria: onde tosto apriva il mio Albo, e come meglio per me si poteva, vi disegnava in abbozzo le prospettive, scrivendovi a piedi quelle memorie istoriche, che la cortesia mi avea favorite.
Ogni volta poi che qualche cultore delle Arti Belle venne a porre l’occhio su questa mia fatica, unanimamente fui consigliato di perpetuare con le stampe a memoria di quei luoghi per me tanto cari, aggiugnendo ad ogni disegno, ritratto esattamente dal vero, la sua descrizione Artistica, Storica, Geografica, Statistica; ed unendo a quelle di Villa, le altre Parrocchie di città, formare con ciò un’opera che a molti sarebbe caro possedere.
I Consigli degli amici non andranno, spero, vuoti d’effetto, chè persuaso della pubblica approvazione, ed incoraggiato dall’assistenza di un gran numero di quegli Ecclesiastici che reggono le chiese per me disegnate, mi sono unito ad un compagno per pubblicare la mia operetta. E noi procureremo che l’Edizione sia economica ed elegante nel tempo stesso, e che il prezzo mite ne faciliti l’acquisto a chicchessia.
Bologna il 14 Settembre 1844.
ENRICO CORTY E COMP. ”.
Dispensa 68
T. III. QUADERNO 31 e 32 Bai. 30
Pegola, Trasasso, Anconella, e Bibolano.
Pubblicazione di Agosto 1850.
> E i sui libri, dove possiamo vederli e consultarli?
Concludo questo scritto su Le chiese della diocesi di Bologna ritratte e descritte con alcune informazioni su dove poter consultare l’opera del Corty, in originale e in copia anastatica. Se abitate a Bologna o in provincia, vi piace andare per biblioteche e respirare l’atmosfera e l’odore dei libri, vi consiglio di sicuro la Biblioteca dell’Archiginnasio. Presso molte altre biblioteche potrete consultare le stampe anastatiche dei quattro tomi del Corty, che l’Editore Forni produsse nella seconda metà degli anni’70. Vedi il catalogo online del Polo Bibliotecario Bolognese e verifica la disponibilità dei libri.
> E se qualcuno volesse acquistare l’opera?
In alcune librerie specializzate si possono ancora trovare, a prezzi abbordabili, le suddette copie anastatiche prodotte dall’Editore Forni.
> Un’alternativa per gli appassionati collezionisti di libri rari e per chi può spendere molto?
Certamente. Ci sono due alternative. La prima è recarsi presso un negozio specializzato in libri antichi. La seconda è sfruttare le opportunità che offre la ricerca in rete.
Si possono trovare on-line rare edizioni originali dell’opera del Corty. Vengono vendute a cifre variabili, ma comunque notevoli. (La variabilità dei prezzi dipende della completezza del corredo di tavole e fascicoli di testo, dallo stato di conservazione e dal pregio dell’edizione. Ho visto in vendita i quattro libri a prezzi che vanno da €. 3.200,00 a 7.000,00.
Link: €. 3.200,00
Link: €. 3.700,00
Link: €. 7.000,00
Spero di avervi incuriositi, perciò vi auguro
Buona lettura
- L'immagine riproduce i quattro tomi dell'opera del Corty
Ristampa anastatica a cura dell'Editore Forni - 1976
© Copyright dell'Editore - Tutti i diritti sono riservati
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