Pubblica di Monterenzio
Scritto da Marco Atti Mercoledì 10 Febbraio 2010 21:27
La Pubblica Assistenza di Monterenzio
Chi viene ad abitare a Monterenzio, ha modo di notare la presenza di un'associazione di volontari, molto attiva e dinamica; la Pubblica Assistenza di Monterenzio.
Ma quanti conoscono la storia di questo gruppo di volontari, costituitosi venticinque anni fa? Quanti sanno com'è nata quest'associazione e come si è evoluta fino ad assumere le caratteristiche che ha oggi?
Questa pagina ha lo scopo di fare conoscere meglio questa bella realtà che, da tanti anni, è fortemente attiva sul nostro territorio.
Per soddisfare la mia curiosità, e quella di quanti altri ancora non conoscono la storia della Pubblica di Monterenzio, ho deciso di rivolgere alcune domande al Sig. Renato Pagani che, in essa, riveste un doppio ruolo: quello di volontario e di presidente.
1) Sig. Pagani, perché è nata la Pubblica Assistenza e quale era la situazione prima della sua nascita?
La Pubblica nasce dall'esigenza di dover trasportare all'ospedale la gente di Monterenzio che ne aveva bisogno. Noi eravamo abituati ad aspettare l'ambulanza almeno un'ora o un'ora e mezza, tempi assurdi. Fra l'altro, c'era quella bruttissima abitudine che chiunque arrivava sul luogo di un incidente caricava il malcapitato in macchina e lo portava in ospedale. Ho un ricordo di quel periodo. Proprio qui alla Rocca, un ragazzo ebbe un banale incidente. Fu soccorso e caricato su una Diane per essere portato all'ospedale. Purtroppo quel giovane, allora diciottenne, aveva subito un brutto trauma alla spina dorsale e, a tutt'oggi, vive su una sedia a rotelle.
Insomma, capitavano queste cose. Tutto era basato sulla buona volontà della gente; però era poco.
All'epoca della nascita della Pubblica, parlo dell'83, il Sindaco in carica era Spadoni e l'assessore alla sanità era Leoni. Era nato da poco tempo il "5050" e di Pubbliche ce n'erano pochissime.
Leoni, che era infermiere, propose di provare anche a Monterenzio l'esperienza portata avanti da alcune nuove realtà di pronto soccorso, che funzionavano bene.
Al tempo di cui stiamo parlando io ero consigliere di minoranza e, come tale, affiancai Leoni nell'opera di costituzione di quella che sarebbe diventata la Pubblica Assistenza di Monterenzio.
All'inizio è stata dura, perché la gente ci vedeva un poco come dei garibaldini. Per un po' é stato molto difficile, per poco tempo però, poi le cose sono cambiate e i nostri concittadini hanno cominciato a considerarci in modo diverso. Sicuramente eravamo un gruppo un po' impreparato. Per far fronte a questo problema, andammo per qualche tempo a Bologna a fare un poco di esperienza, poi cominciammo l'attività.
2) Quanti erano i primi volontari? Con quali mezzi cominciarono ad operare e dove fu la sede operativa iniziale?
Allora eravamo cinque o sei persone e cominciammo ad operare come associazione distaccata della sede di Bologna, che ci forniva un'ambulanza con la quale facevamo i nostri interventi. La prima ambulanza che utilizzammo fu un fiat 238, me la ricordo ancora.
Nell'84, in primavera, facemmo un primo corso di formazione alla cittadinanza, che ebbe un riscontro notevole. Ricordo che i partecipanti furono una cinquantina. Naturalmente, il primo corso che facemmo era molto semplice, nulla a che vedere con i corsi che facciamo adesso. Tutta la nostra attività ruotava attorno a Leoni, coadiuvato da un paio di autisti e da alcuni altri volontari.
La nostra prima sede fu all'interno del comune e da li cominciammo a rispondere alle telefonate. Devo dire che, qualche volta, ci chiamarono anche per farci degli scherzi. Ricordo che, un paio di volte, dal bar davanti al comune, ci telefonarono per vederci partire di gran carriera.
3) Dopo gli esordi, come avete proseguito la vostra opera di volontariato? Com'è cambiata nel tempo la Pubblica? Ci sono momenti importanti che meritano di essere particolarmente ricordati?
Molte cose sono cambiate da quando abbiamo cominciato. All'inizio facevamo qualche ora, quando avevamo un po' di tempo; un po' alla sera, un po' alla domenica. In seguito abbiamo aumentato le ore in cui eravamo presenti. Oltre alla sera, abbiamo cominciato ad essere disponibili anche qualche ora di pomeriggio. Proseguendo nella nostra crescita, dopo dieci anni, ci siamo distaccati da Bologna e abbiamo creato una nostra associazione autonoma. Questo fatto, ci ha portato a fare convenzioni direttamente con l' USL.
Dalla nostra prima sede, nell'85, ci siamo trasferiti nell'ufficio di fianco alle poste, dove adesso c'é il veterinario, e siamo rimasti lì fino al 2001, quando abbiamo inaugurato questo edificio. Abbiamo cominciato a costruirlo nel 2000 e devo dire che è stato un bell'impegno economico. Abbiamo speso, come prima trance, 550.000.000 milioni di lire. In seguito, abbiamo fatto degli ampliamenti, per meglio adeguarlo alla nostra crescita.
Un momento molto importante, per la nostra associazione, è stato quando abbiamo deciso di operare un radicale cambiamento nella nostra organizzazione.
Fino a quel momento, facevamo fatica ad andare avanti, perchè eravamo pochi e non riuscivamo a coprire tutti i turni. Allora, pensammo di trasformare quella che era una associazione di volontariato in un'azienda.
Per fare fronte agli impegni sempre crescenti dovevamo, innanzitutto, assumere del personale. Questo voleva dire potere disporre, tutti i mesi, di entrate certe, per pagarne i costi. Qualcuno era contrario a questa scelta perché sosteneva che, così facendo, si sarebbero perse le connotazioni tipiche delle associazioni di volontariato.
Devo dire che eravamo criticati da molti, anche dalle altre associazioni. Chi ci criticava, sosteneva che l'assunzione di dipendenti avrebbe sminuito il ruolo dei volontari.
Noi, però, sentivamo che la gente di Monterenzio aveva l'esigenza di una nostra maggiore presenza. Quando non c'eravamo ci dicevano: "Ma com'è, ho chiamato e ho dovuto aspettare tanto, sono arrivati da Bologna, non eravate voi"
Quindi, nonostante le critiche, siamo andati avanti e abbiamo operato la trasformazione. L'assunzione di personale ci ha permesso, innanzitutto, di essere presenti ventiquattro ore; noi siamo presenti ventiquattro ore al giorno come 118. Questo risultato, però, è stato possibile solo grazie a quella scelta che ci ha permesso, anche, di incrementare il nostro fatturato e di fare fronte agli impegni di lavoro presi con l'USL. In seguito, la nostra accresciuta operatività, ci ha dato la possibilità di accedere a finanziamenti e di costruire delle cose, anche importanti.
La scelta che facemmo allora si è dimostrata giusta e, visti i risultati che abbiamo ottenuto, adesso, il nostro sistema comincia ad essere copiato anche da tante altre associazioni.
4) Mi ha detto che ci sono quattro dipendenti, che ruolo svolgono e che contratto hanno?
I dipendenti sono assunti con un contratto di autista soccorritore, esiste proprio questo contratto; fra l'altro sono ragazzi bravissimi che si autogestiscono tutto il loro lavoro, fanno un mucchio di ore e ne fanno tante anche da volontari. Questo è importante.
5) Vi sono state persone o enti che hanno particolarmente contribuito alla nascita e allo sviluppo della vostra associazione?
Certo. Ci sono alcune persone che hanno molto contribuito, figure importanti nella nostra associazione. Una di queste persone è il nostro direttore sanitario, un medico che ci segue da tanti anni e sempre gratuitamente, il Dottor Michele Cavallo. Il direttore sanitario ha un ruolo importante in un'associazione come la nostra. Le altre nostre consorelle devono retribuire questa figura anche 15, 16 fino a18000 € l'anno. Un costo notevole da sostenere. Noi abbiamo avuto la fortuna di poter disporre del direttore sanitario sempre gratuitamente, da quando siamo nati a tutt'oggi.
Poi, c'é la Confartigianato, che ci segue gratuitamente l'amministrazione e i libri paga; per cui, per la tenuta dei libri paga dei quattro dipendenti, per tutti i bilanci e tutte le fatturazioni, noi non abbiamo spese da sostenere. Ecco, noi abbiamo queste figure che altri non hanno e vedo che, alla fine, i soldi che si risparmiamo sono parecchi.
Come enti, dobbiamo ricordare le varie amministrazioni comunali che si sono succedute e la Banca di Credito Cooperativo. Tutte le varie amministrazioni ci hanno sempre visto di buon grado, perciò abbiamo sempre avuto il loro aiuto. Anche la Banca di Credito Cooperativo è sempre stata presente al nostro fianco e ci ha concesso un finanziamento abbastanza grosso, praticamente a tasso zero, di cui stiamo ancora pagando le nostre rate. La stessa banca ci ha sempre dato dei contributi anche per l'acquisto dei nostri automezzi.
Dobbiamo ricordare, inoltre, i molti privati cittadini che ci hanno sempre sostenuto, anche quando ci siamo messi in testa di costruire questa sede.
E poi succede così; Quando sei sconosciuto, ed hai bisogno, fatichi per trovare aiuti. Invece, quando diventi importante, tutti cercano di darti una mano. Oggi vedo che, quando la Pubblica chiede, tutti si fanno in quattro per aiutarla. Questo è molto importante. Ma la cosa più importante è che la popolazione ci stima. Alle nostre iniziative ci sono sempre tante persone. Un altro segno della stima nei nostri confronti, lo cogliamo quando arriviamo in casa da chi ci ha chiamato; lo vediamo da come siamo accolti e questo ci fa piacere, perché quella è la vera paga dei volontari. Non ci sono altre paghe perché, qui dentro, nessuno percepisce niente, nessuno ha nessun tipo di rimborso, nessuno ha niente. Fino a qualche anno fa ci pagavamo anche le divise poi, quando abbiamo cominciato ad andare un po' meglio, quell'onere, di cui si facevano carico i nostri volontari, è stato tolto, perché ci sembrava anche assurdo.
6) Quali sono i mezzi economici di sostentamento di cui dispone oggi la P.A? Donazioni, stanziamenti dello stato, ecc...
Nessun stanziamento statale. Quello che ci permette di andare avanti è il nostro fatturato. Si, abbiamo anche qualche oblazione. Per esempio, c'è stato un nostro concittadino che ci ha donato 25.000 € per l'acquisto di un'ambulanza. Per l'ultima ambulanza che abbiamo acquistato, abbiamo avuto un contributo di 40.000 € dalla Fondazione Cassa di Risparmio.
A parte questo, ci autososteniamo con il nostro fatturato. Siamo autosufficienti.
Questa nostra tranquillità economica ci permette, anche, di portare avanti varie iniziative benefiche. In questo periodo, ci stiamo impegnando anche a favore dei bambini dell'Africa.
Ma il nostro impegno, in iniziative benefiche, riguarda anche il nostro territorio. Per esempio, abbiamo stipulato una convenzione con il Comune di Monterenzio, secondo me molto importante, con la quale, a fronte di un contributo di 20.000 € l'anno, noi c'impegniamo a fare tanti servizi gratuiti per i nostri cittadini meno abbienti. Questa convenzione è nata con l'attuale amministrazione, per cui sono quattro anni che è attiva, ed è stata stipulata quando decidemmo di passare dalle sedici ore alle ventiquattro e, per fare ciò, avevamo bisogno di assumere un paio di persone in più.
L'assunzione di due dipendenti comportava un discreto impegno economico. Il costo di un dipendente sarebbe stato pagato grazie all'aumento di convenzione con l'USL; noi siamo pagati in base alle ore che copriamo, non in base ai servizi che facciamo. Per cui aumentare il nostro impegno orario significava passare da 65.000 € a, credo, 107.000 € che percepiamo attualmente dall'USL.
Per l'altro dipendente, chiedemmo una mano all'Amministrazione Comunale, che acconsentì, e stipulammo quella convenzione di 20.000 €, della quale ho appena parlato.
Al 2008, i servizi richiesti attraverso questa convenzione sono stati un centinaio.
A questi servizi svolti tramite la convenzione, va aggiunto un altro centinaio di interventi eseguiti gratuitamente dalla Pubblica, di sua iniziativa. Questo è potuto avvenire grazie allo spirito che anima la nostra associazione. Vede, ai nostri operatori capita, a volte, di andare in casa da persone che hanno difficoltà economiche tali che si sentono a disagio nel dover chiedere i 30, 40 €, per il servizio prestato. Pertanto, abbiamo stabilito che, in questi casi, la Pubblica opera gratuitamente.
7) Quante persone compongono il nucleo attuale e di quali automezzi disponete?
Prima dell'ultimo corso eravamo ottantacinque. Con le ultime persone entrate con questo corso siamo arrivati ad una novantina di volontari. In più, dobbiamo contare i quattro dipendenti. Inoltre, abbiamo quattrocentocinquanta soci sostenitori. Sono soci che ci sostengono pagando una quota di 20 € l'anno: Questo è molto importante, per noi, perché dimostra che ci sono 450 persone a Monterenzio che si sentono in dovere di sostenerci, attraverso la quota associativa.
Fino a poco tempo fa disponevamo di otto automezzi; attualmente, grazie ad una donazione, sono diventati nove. Abbiamo quattro ambulanze per l'emergenza e cinque mezzi per il trasporto persone. Tre di questi ultimi sono predisposti per il trasporto di persone con disabilità.
La quarta ambulanza, l'ultima arrivata, merita un cenno particolare.
E' una recente donazione dei famigliari di Enzo Menetti e c'è stata consegnata in occasione della commemorazione delle vittime dello scoppio di San Benedetto del Querceto. Enzo, che fra l'altro era uno dei nostri volontari di vecchia data, perse la vita in quella tragica esplosione. In sua memoria, con grande generosità, sua moglie Marcella e il figlio Lorenzo, assieme ai fratelli e alle sorelle di Enzo, hanno rinunciato ad una parte del risarcimento offerto da Hera per fare questo grande dono alla nostra associazione. Con questo gesto, hanno voluto ricordare quanto Enzo amasse il suo impegno di volontario ed hanno inteso continuare così, idealmente, l'opera che egli ha contribuito a portare avanti per tanti anni, con grande passione e dedizione.
Per ricoverare tutte le nostre macchine abbiamo costruito anche i nuovi garages, dietro alla nostra sede. Prima le tenevamo qua sotto dove, adesso, teniamo solo i mezzi pronti per l'emergenza. Li abbiamo inaugurati lo scorso anno, a primavera.
8) Qual è l'identikit del volontario della Pubblica? Giovane, anziano, impiegato, laureato, operaio, studente, pensionato...
Non esiste un identikit tipico. I nostri volontari, nella vita di tutti i giorni, svolgono i lavori più disparati. Di persone che operano nella sanità ce ne sono pochissime, non riesco a capire il perché, ma è così. Di medici ne abbiamo uno che, fra l'altro, é medico dentista; perciò, la sua professione, non ha proprio niente a che fare con il settore dell'emergenza, in cui operiamo. Anche infermieri... può essere che sia un lavoro talmente stressante che, quando hanno finito il loro lavoro, non ne vogliono più...
Per quanto rigurda l'età, invece, possiamo dire che è varia. In questo momento abbiamo parecchi giovani. Diciamo che l'età media, comunque, è sui quarant'anni.
Abbiamo anche tanti bravi pensionati che svolgono una mole di lavoro enorme. Molti di essi, operano proprio a tempo pieno per la Pubblica, e fanno una marea di ore. Pensi che noi facciamo in un anno, al di fuori dell'emergenza, credo, sui 3500 servizi di trasporto ordinari. Questi servizi sono fatti, quasi tutti, da queste persone che sono sempre qua, sempre disponibili. Partono dalla mattina, alle sei, e vanno avanti fino a sera. Non vogliono fare ambulanza perché, chiaramente, l'ambulanza è una cosa un pochino particolare, pero svolgono, lo stesso, una mole di lavoro incredibile. Ad ogni modo, in Pubblica, tutti possono trovare una propria collocazione.
E' proprio grazie alla disponibilità di queste persone che siamo in grado di rispondere, in poco tempo, ad una chiamata. Può succedere, per esempio, che da Loiano ci telefonino, perché hanno una dimissione da fare, e ci richiedano un equipaggio. Allora noi facciamo una telefonata e tac, in cinque minuti, il servizio è pronto.
Ecco, questo è quello che i nostri volontari fanno e a loro piace fare. Perché, poi, c'è anche questo da dire. Fare il volontario è gratificante e credo che dare una mano a chi ha bisogno e soffre, alla fine, faccia veramente quasi più bene al volontario che offre quest'aiuto che a chi lo riceve.
Capita, anche, che svolgiamo ripetutamente un servizio per la stessa persona. E' il caso, per esempio, di quelle persone che hanno la necessità di recarsi a fare la dialisi. Questa terapia, molto particolare, obbliga, chi ne ha bisogno, a sottoporsi a numerosi disagi. Vedere arrivare sempre lo stesso operatore è tranquillizzante, meno imbarazzante.
A volte succede che alcune persone si affezionano a quel volontario in particolare e si crea un rapporto bellissimo. Questo avviene, soprattutto, con le persone anziane che ci richiedono sempre lo stesso volontario.
Con il tempo si crea un rapporto di famigliarità, molto bello.
9) Quali sono i programmi futuri?
Vorremmo riuscire a mantenere ciò che siamo riusciti a fare fino ad oggi, che non è poco; non è poco perché le difficoltà ci sono.
Adesso, stiamo trattando una nuova convenzione con l'USL, però soldi non ne hanno più neanche loro. Il servizio che facciamo per il 118 è un servizio in rimessa. Tutte le associazioni lo fanno in rimessa. Le USL dovrebbero rimborsarci i costi, ma non arrivano a coprirli interamente. Insomma, sono in difficoltà e vedo che è peggio dell'ultima volta.
Speriamo bene; anche perché, alla fine di tutto, questo è uno dei settori dove il Servizio Sanitario Nazionale riceve le lodi maggiori. Quando si parla del 118, non si può fare altro che parlarne bene e di ciò, il Servizio Sanitario Nazionale, si fa forte. Però, quando si parla del 118, si parla quasi sempre dell'elisoccorso; per l'amor del cielo sono tutte cose buone, ma non si dice mai che l'ottanta per cento del personale che opera nel 118 è personale volontario.
Altre difficoltà derivano dal fatto che stanno venendo avanti delle direttive europee per le quali sembra che, questo servizio che noi facciamo, sia un po' una cosa anomala e che sia presente solo in Italia. Sembra anomalo che un servizio del genere debba essere fatto da volontari.
Comunque, a parte questo, sembra che non si dovrà più arrivare a convenzione ma si dovrà arrivare, per forza, a degli appalti. A questo punto noi saremo tagliati fuori perché, come Onlus, non potremo partecipare a gare d'appalto.
Questo è un problema, per la nostra regione, che non vuole perdere quella grande ricchezza che sono i volontari. Qui, in Emilia Romagna, il volontariato funziona benissimo; in altre zone purtroppo non è così ma, in Emilia Romagna, funziona molto bene.
Vedremo come si risolveranno questi problemi. Se si andrà avanti in questa direzione, noi potremo proseguire nella nostra opera di volontariato ma non potremo più fare emergenza.
10) Nell'ambito della vostra attività, quanti interventi fate all'anno e quanti, di questi, sono in emergenza?
Le emergenze sono circa 900 all'anno e 3500 sono i servizi ordinari. Quasi un quarto dei nostri interventi è in emergenza e, tutto il resto dei servizi, lo facciamo in funzione di essa. Noi siamo nati proprio per fare fronte all'emergenza; poi, abbiamo cominciato a fare tutta un'altra serie di servizi per pagare i costi dell'emergenza. Se venisse a mancare l'emergenza credo che, veramente, verrebbe a mancare lo scopo per cui siamo nati e per cui ci impegnamo tanto.
Certo, andare a prendere una persona a Loiano, per portarla a fare i raggi, o fare un servizio ad un dializzato, che andiamo a prendere a San Lazzaro e poi riportiamo a casa, è una cosa importante. Però a noi interessa, soprattutto, quando un cittadino di Monterenzio chiama un'ambulanza e, questa, in cinque minuti è li.
Comunque, ripeto, è già un po' che si dibatte di questo problema e vedo che tutti quanti cercano di trovare la forma per salvare la situazione.
11) Se potesse esprimere un desiderio, in qualità di presidente e volontario di questa associazione, quale desiderio esprimerebbe?
Di riuscire ad andare avanti così, come stiamo facendo adesso. Sul serio, abbiamo un gruppo che è stupendo; c'è buona armonia, non ci sono mai discussioni, non ci sono mai liti. Qui si lavora, si mangia, ci si diverte, si sta assieme. E' una bella associazione, veramente. Io vedo che le altre non sono così. Sono molto litigiose.
Da noi, invece, c'è questo spirito particolare che, se rimane così, è veramente bello e noto, con piacere, che ciò è apprezzato e condiviso anche dai nuovi entrati. Si adeguano subito allo spirito della nostra associazione, alle sue regole e dimostrano di avere voglia di fare; questo è importantissimo, importantissimo.
12) Quanti presidenti ha avuto questa associazione?
Tre presidenti. ll primo è stato Oriano Leoni, che è rimasto in carica per quattro anni. Il secondo presidente, Anselmo Panzacchi, è restato in carica per tredici anni ed è stato una persona importantissima per la nostra associazione. In questo momento, il presidente in carica sono io, da otto anni.
13) Lei oltre ad essere il presidente di questa associazione è anche un volontario effettivo, vero?
Sì mediamente faccio 3, 4 notti alla settimana di servizio. Alcune notti si dorme altre notti, invece, si esce...
A M'ARCORD
Il baule dei ricordi
Vecchie cartoline, foto ingiallite dal tempo, foto di guerra, strumenti di lavoro, oggetti del tempo passato...
Riaffiorano i ricordi
venti
13 Novembre 2014
"Pro Loco Monterenzio. Assemblea informativa"
Presso la sala consiliare del Municipio di Monterenzio
Via Idice 1
alle ore 20,30
Incontro pubblico informativo "Pro Loco Monterenzio: Sviluppi e possibilità"
8 Novembre 2014
"Pattinaggio Monterenzio Saggio d'Autunno"
Presso la palestra Menestrina di Monterenzio
Via Idice 220
alle ore 20,00
Le atlete di "Pattinaggio Monterenzio"
presentano
Saggio d'autunno
8 Novembre 2014
"30 anni di Pubblica Assistenza"
Presso la sede della Pubblica Assistenza di Monterenzio
alle ore 16,00
La Pubblica Assistenza invita la cittadinanza,
a festeggiare i
30 Anni di Pubblica Assistenza
8 e 9 Novembre 2014
"Festa dei marroni e Mercato contadino"
Presso la Palestra Comunale di Monterenzio
La Polisportiva,
con il patrocinio del Comune di Monterenzio
Vi invita a partecipare alla
Festa dei marroni e Mercato contadino
spiti
Denise Bartoli
Aiutiamo Denise
Edmondo Gaibazzi
Una bellissima cartolina
Franco Gamberini
Una bellissima cartolina
Vanni Lazzari
Due bellissime foto di Vanni
Roberto Licciardello
Una bellissima foto di Roberto
Fausto Malpensa
Alcune belle cartoline
Matteo Mazzetti
Una bellissima foto di Matteo
Ermes Pinotti
Bellissime cartoline
Chi sarà il prossimo?
Forza ragazzi
oto
Marco Atti
Alcune foto di Marco
Valeria Bragaglia
Alcune foto di Valeria
Carmelina Grosso
Alcune foto di Carmelina
Mauro Muscioni
Alcune foto di Mauro
Enrico Pitocco
Alcune foto di Enrico
Cinzia Ruscelli
Alcune foto di Cinzia
Fabrizio Santi
Alcune foto di Fabrizio
Giovanni Oscar Urso
Alcune foto di Giovanni
icerca
Varie
alendario
|
eteo

Monterenzio



