Marco Atti. Grande Guerra Cartoline 1915 e 1916
Nel corso della grande guerra, tra il 1915 e il 1918, i due servizi postali italiani, civile e militare, smistarono e recapitarono un numero impressionante di lettere e di cartoline; poco meno di 4 miliardi.
Sì, avete capito bene. La cifra è stata calcolata a tutto il 31 dicembre 1918. I due servizi smaltirono una media giornaliera di 3.000.000 di missive.
Si trattava di lettere e cartoline che viaggiavano per tre direttrici; dal fronte verso casa, da casa per il fronte e da fronte a fronte. Queste missive rappresentavano per i nostri soldati sradicati da casa, dagli affetti e dal calore famigliare, il cordone ombelicale che ancora li legava ai propri cari.
Oggetto di questo scritto sono proprio quattro cartoline riguardanti quel periodo, appartenenti alla mia collezione; solo tre di esse, però, hanno viaggiato e di queste tre soltanto due sono transitate per Monterenzio. Sono state spedite nel corso dei primi due anni di guerra.
La prima cartolina (1) ha viaggiato nel 1915, la seconda e la terza (2) e (3) nel 1916. La quarta (4) è una tipica cartolina "in franchigia", una di quelle fornite dal Regio Esercito Italiano ai militari impegnati al fronte. Quest'ultima, non fu mai compilata e spedita. Cartoline simili le potete reperire sul web.
Alcune considerazioni sulle prime tre.
Non sono le tipiche cartoline "in franchigia" del R. Esercito, cioè quelle distribuite dalle strutture militari ai soldati, recanti la dicitura "Cartolina postale Italiana in franchigia" "Corrispondenza del R. Esercito" ed usate dai soldati per scrivere ai loro cari. Furono prodotte da privati, supplendo all'iniziale carenza di cartoline in franchigia fornite dal R. Esercito. La cartolina (1) ha un chè di patriottico. Sul recto sono presenti due bandiere incrociate sormontanti la scritta 1915, anno dell'entrata in guerra dell'Italia. Una curiosità, i due piccoli drappi colorati delle bandiere sono pezzetti di tessuto sagomato e incollato sul cartoncino della cartolina. A fianco e sotto le bandiere, la mittente ha scritto il suo messaggio. Sul verso della cartolina sono presenti la stampigliatura "cartolina postale" con sotto due righe verticali, un poco decentrate verso sinistra, che hanno la funzione di ripartirla in due spazi. Lo spazio alla destra del divisorio è dedicato all'indirizzo del destinatario, quello alla sua sinistra è riservato al messaggio. In questo caso è rimasto vuoto.
Il destinatario di questa cartolina era il Capitano Marcello Rota, inquadrato nel 157° Reggimento di Fanteria, alle dipendenze della 33a Divisione. Il suo reparto era dispiegato al fronte, in una località indicata genericamente con "Zona di Guerra". Notate bene: era assolutamente proibito, per segretezza, scrivere sulle missive i nomi dei luoghi dove le truppe erano schierate, nel timore che spie nemiche potessero trarre dalle cartoline informazioni preziose sulla dislocazione delle nostre truppe.
Concludo la descrizione di questa cartolina con una nota triste riguardante il suo destinatario, il Capitano Marcello Rota.
Facendo ricerche sul suo conto, ho scoperto che egli era nativo di Bozzole, provincia di Alessandria, e morì in combattimento per ferite. Dai documenti che ho trovato su di lui, però, egli sarebbe appartenuto a due reggimenti diversi e sarebbe deceduto in due date diverse.
Secondo l’Albo d’Oro dei Caduti, era in servizio attivo nel 12° Reggimento Fanteria e sarebbe morto il 15 giugno 1916, nella 33a Sezione di Sanità, per ferite riportate in combattimento. Gli fu assegnata la Medaglia D’Argento al V.M. con la seguente motivazione**: “Rota Marcello, da Bozzole (Alessandria), capitano reggimento fanteria. Durante un violento bombardamento nemico, durato quasi ininterrotto per tre giorni consecutivi, tenne con mirabile calma ed energia, il comando della propria compagnia, resistendo validamente a tutti gli attacchi sulla fronte tenuta dal suo reparto. Caduto gravemente ferito mentre incitava i propri soldati alla resistenza, incontrava poco dopo morte gloriosa. Monte Zovetto, 15-16 giugno 1916.”
Però, c’è un però.
Sfogliando la storia della Brigata Casale, il suo nome non è presente nell'elenco dei caduti del 12° Reggimento di Fanteria.
Se, invece, diamo credito alla Storia della Brigata Liguria, 157° Reggimento di Fanteria, e qui il Capitano Rota è indicato fra i caduti di quel reggimento, egli sarebbe morto il 15 giugno 1915, sul Monte Nero, proprio il giorno in cui il suo Reggimento tornava nelle retrovie per qualche giorno di riposo. (Pertanto, egli non potè leggere questa cartolina, che gli era stata inviata il 5 dicembre 1915, sei mesi dopo la sua morte.)
(La Brigata Liguria, della quale faceva parte il 157° Reggimento di Fanteria del Capitano Rota, il 4 giugno 1915 si era trasferita sul Monte Korada e, in pochi giorni di combattimento, giunse ad occupare la sponda destra dell’Isonzo, nel tratto Goljevo - Anhovo - Lozice. Il 15 giugno tornava nelle retrovie.)
** Motivazione tratta da: Istituto del Nastro Azzurro - I Decorati al Valor Militare, pagg. 869-870 Rota Marcello (1917 Medaglia d'Argento).
- (1) Cartolina con due bandiere incrociate sormontanti l'anno 1915
Edita in formato piccolo (13,8 cm. x 9 cm.) non porta dati identificativi del produttore
Cartolina viaggiata - anno 1915
(Collezione Atti)
Per quanto riguarda le cartoline (2) e (3), potremmo dire che, a prima vista, sembrano cartoline paesaggistiche, dato che entrambe presentano sul recto immagini riproducenti paesaggi, accompagnati da frasi poetiche. In realtà si tratta di cartoline di guerra. Ciò che le identifica come tali è la scritta "Zona di Guerra", presente sul verso di entrambe di fianco della data di spedizione.
Ambedue le cartoline sono transitate per Monterenzio. Presentano sul verso la tipica bipartizione degli spazi; parte sinistra dedicata al messaggio, parte destra riservata all'indirizzo.
Una cosa, in particolare, colpisce. Esse sono state spedite dalla stessa persona, un certo Ferruccio Bussolari.
La cartolina (2), spedita il 9 settembre 1916 e passata per Monterenzio il 13 settembre 1916. Mostra sul recto l'immagine di un paesaggio marino con sotto riportata una frase poetica, tratta da una poesia di Giosuè Carducci. L'altra cartolina, la (3), è stata spedita qualche giorno dopo, il 13 settembre 1916 ed è transitata per Monterenzio il 17 settembre. Anch'essa mostra sul recto un paesaggio ma, in questo caso, si tratta di un paesaggio fluviale e la frase poetica tratta da una poesia di Andrea Maffei.
Entrambe le caroline contengono sul verso gli affettuosi messaggi che Ferruccio aveva inviato alla figlia, residente a Santa Maria di Zena (Crocetta), Monte delle Formiche, Provincia di Bologna. Sono messaggi simili tra di loro. Nella cartolina (2) Ferruccio scrive "Sempre ricordandoti, baci ed abbracci dal tuo babbo". Nella cartolina (3) "Sempre ti sogno, e sempre ti penso, baci ed abbracci dal tuo babbo". Entrambe le cartoline sono state reindirizzate ad un nuovo recapito in Bologna. La figlia, dopo che il padre era partito per il fronte, si era trasferita a Bologna ed il genitore non ne era stato informato?
- (2) Cartolina con paesaggio marino - Corredato da frase poetica di Giosuè Carducci
Edita in formato piccolo (13,9 cm. x 9 cm.) Prodotta da IPA CT fotocolor - n. 41
Cartolina viaggiata - anno 1916
(Collezione Atti)
- (3) Cartolina con paesaggio fluviale - Corredata da frase poetica di Andrea Maffei
Edita in formato piccolo (13,9 cm. x 9,1 cm.) Prodotta da IPA CT fotocolor - n. 34
Cartolina viaggiata - anno 1916
(Collezione Atti)
La cartolina (4) è una cartolina "in franchigia", una di quelle che il Regio Esercito Italiano produsse in quantità industriale e distribuì ai militari impegnati sui vari fronti. Sul recto della cartolina il soldato doveva compilare i campi predisposti, mentre il verso era dedicato al messaggi per il destinatario. Le cartoline in franchigia del R. Esercito vennero stampate numerose versioni, diverse per le immagini del recto e impaginato. I nostri militari poterono disporre, inizialmente, di tre cartoline alla settimana. In seguito il quantitativo venne aumentato a sette, per settimana. Infine, il quantitativo venne ridotto a 4, sempre per settimana.
- (4) Cartolina R. Esercito - Corrispondenza in franchigia (Tipo 1918)
Edita in formato piccolo (14 cm. x 9 cm.)
Cartolina non viaggiata - anno 1918
(Collezione Atti)
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