Le Strade Comunali Obbligatorie di Monterenzio

 
"Le Strade Comunali Obbligatorie di Monterenzio"

Con il nome di "Strade Comunali Obbligatorie" si è inteso nominare tutte quelle strade che furono costruite dopo l'unificazione d'Italia a seguito dellalegge n. 4613 del nuovo Regno, del 30 Agosto 1868.

Per il nostro comune, ma anche per altri comuni, la questione Strade Comunali Obbligatorie non fu cosa facile e priva di problemi. Da noi la faccenda ebbe anche strascichi politici, come si può notare dai punti 1, 2 a, b, c, d, che sono presenti nel manifesto elettorale del 1878 che ho pubblicato in precedenza. A seguito di ciò, scrivo questo approfondimento.

Il base alla legge sopra citata, ogni comune del nuovo Stato Italiano aveva l'obbligo di costruire ex novo o sistemare le strade esistenti che mettevano in comunicazione il loro centro con i centri dei comuni vicini e con le proprie frazioni. Inoltre queste vie dovevano comunicare con le nascenti ferrovie ed i porti.

In ottemperanza a detta legge il comune di Monterenzio dovette intraprendere la costruzione di sei strade, alcune di importanza primaria altre di importanza secondaria, che furono realizzate a tratte successive ed in diversi momenti. (1)(2)

Ma dove trovare i soldi per costruire le strade?

E qui veniamo ai punti sopra citati. Per reperire i fondi necessari alla realizzazione delle opere, l'Amministrazione Comunale dovette costituire un fondo speciale nel quale fare affluire lo sforzo economico dei monterenziesi di quel tempo. In cosa consisteva questo sforzo economico? Semplice; consisteva in sopratasse erariali, in tasse speciali, in prestazioni d'opera gratuita dei capifamiglia abitanti nel comune (i quali erano tenuti da questa legge a fornire annualmente 4 giornate di lavoro oppure a versare una corrispondente tassa sui maschi tra i 18 e 60 anni, componenti la sua famiglia, su ogni bestia da sella, da soma o da tiro di proprietà famigliare). Inoltre, confluivano in questo fondo anche le entrate derivanti dai pedaggi, dai sussidi di Stato e Provincia, dalla vendita di aree abbandonate e da offerte a titolo volontario. Insomma, un notevole sforzo economico che non a tutti piacque.

L'immagine che vedete qui sotto è composta da quattro pagine estrapolate da una pubblicazione originale di quel tempo. Si tratta di un decreto, a firma dall'allora Ministro dei Lavori Pubblici, inviato dal Prefetto di Bologna ai comuni che soffrivano di una nota carenza di vie di comunicazione o che avevano strade in condizioni tali da non essere ritenute confacenti allo sviluppo ed al progresso del nuovo Stato Unitario e che non avevano ancora avviato l'iter per la realizzazione delle suddette strade.

Con questo Decreto Prefettizio si dispone e si regolamenta l'esecuzione d'ufficio delle suddette strade "Visto che nei qui sottonotati comuni o non si è ancora iniziata la compilazione dei progetti, o non si è costituito il fondo speciale, o non si è dato alcun efficace provvedimento per completare nel più breve tempo possibile la sistemazione o la radicale costruzione delle strade obbligatorie; Visto l'art. 15 della Legge 30 Agosto 1868;" 

Tra i comuni citati nella tabella, come vedete, compare Monterenzio.

A chi volesse approfondire la propria conoscenza sull'argomento "Strada Comunale Obbligatoria Val d'Idice", consiglio la lettura dei seguenti libri:

(1)  Quaderni Bisanesi n. 4, Documenti e cronache del territorio di Monterenzio, anno 1999 Cap. 1

(2)  Monterenzio, fatti, cronaca, curiosità, Quaderni del Comune di Monterenzio N. 1, anno 2008, pagg. 86-108 

L'autore dei due libri è il nostro concittadino e appassionato cultore di storia locale Franco Ruscelli il quale ci racconta come furono realizzate queste strade ed in quale arco temporale ciò avvenne. Inoltre sono trattati altri argomenti riguardanti la storia del nostro territorio.

 

 

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